Orlando Furioso di Ludovico Ariosto raccontato da Italo Calvino by Italo Calvino

Orlando Furioso di Ludovico Ariosto raccontato da Italo Calvino by Italo Calvino

autore:Italo Calvino [Calvino, Italo]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
editore: Mondadori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


La ferita di Zerbino è di quelle che avrebbero fatto sorridere Orlando o Ruggiero o Rodomonte, ma Zerbino è fatto di carne e ossa e vene umane, e la guerra per lui è rischio di morte, non gioco. Non basta questo, però, per dire che personaggi come Zerbino e Isabella sono più veri dei giganteschi ammazzasette. Essi seguono semplicemente un’altra logica: sono eroi d’una storia lacrimosa, e in mezzo alle avventure grottesche e truculente aprono, con la loro vita e la loro morte, uno spazio poetico di dimensioni e sensibilità diverse: Zerbino ferito che giace presso una fontana, e il suo amoroso commiato da Isabella, e il pianto di lei sul corpo che diventa gelido. Salvata da un eremita mentre sta per uccidersi, Isabella lo segue con la salma di Zerbino verso la Provenza, dove conta di dare sepoltura all’amato e di chiudersi in convento.

Ed ecco che storia lacrimosa e storia grottesca si ricongiungono: Isabella incontra un prepotente che le sbarra la strada e le fa oltraggio. È Rodomonte: sdegnato contro le donne per il tradimento della sua Doralice e contro Agramante perché non ha saputo fargli giustizia, il re d’Algeri s’è ritirato alle foci del Rodano vicino a una chiesetta abbandonata. Deciso a dissuadere Isabella dal farsi monaca Rodomonte scaglia nel fiume l’eremita e si getta sulla giovane.

La storia grottesca sembra stia per trionfare sulla storia lacrimosa: invece è Isabella a vincere. Vince facendosi uccidere, obbligando con uno strattagemma il guerriero sciocco e brutale a una soluzione tragica lontana dalle sue intenzioni. Isabella dice a Rodomonte di conoscere il segreto d’una pozione d’erbe che rende invulnerabili; e prova la pozione su se stessa, invitando Rodomonte a decapitarla con un colpo di spada. Rodomonte le crede e la uccide. Così attraverso i mezzi del grottesco la storia lacrimosa torna a imporre la sua logica; e allo scriteriato Rodomonte non resta che piangere la sventurata eroina e farsi guardiano della sua tomba (XXIX, 8-31).

Rodomonte crudel, poi che levato

s’ebbe da canto36 il garrulo37 eremita,

si ritornò con viso men turbato

verso la donna mesta e sbigottita;

e col parlar ch’è fra gli amanti usato,

dicea ch’era il suo core e la sua vita

e ’l suo conforto e la sua cara speme,

et altri nomi tai che vanno insieme.

E si mostrò sì costumato38 allora,

che non le fece alcun segno di forza39.

Il sembiante gentil che l’innamora,

l’usato orgoglio in lui spegne et ammorza40:

e ben che ’l frutto trar ne possa fuora,

passar non però vuole oltre a la scorza41;

che non gli par che potesse esser buono,

quando da lei non lo accettasse in dono.

E così di disporre a poco a poco

a’ suoi piaceri Issabella credea.

Ella, che in sì solingo e strano loco,

qual topo in piede al gatto42 si vedea,

vorria trovarsi inanzi43 in mezzo il fuoco;

e seco tuttavolta rivolgea44

s’alcun partito, alcuna via fosse atta

a trarla quindi45 immaculata e intatta.

Fa ne l’animo suo proponimento

di darsi con sua man prima la morte,

che ’l barbaro crudel n’abbia il suo intento46,

e che le sia cagion d’errar sì forte

contra quel cavallier47 ch’in braccio spento

l’avea crudele e dispietata sorte;

a cui fatto have col pensier devoto

de la sua castità perpetuo voto.



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